Venerdì 25 Ottobre, alle ore 17 e 30, verrà presentato a Cagliari il nuovo libro di Walter Tocci “Sulle orme del gambero”.
Il libro è una importante base di confronto sul tema della partecipazione e della militanza politica, come afferma Andrea Ranieri nella recensione pubblicata sulla rivista Left: “parla al futuro, ed individua con precisione, senza reticenza alcuna, le “macerie” che occorre rimuovere perché quel futuro sia possibile”.
E’ fondamentale promuovere un dibattito, che possa consentire di individuare gli strumenti necessari a garantire un consapevole avvicinamento all’attività politico-sociale, nell’ottica di riconoscimento delle emergenti forme e modalità di partecipazione.
“Non è vero che viviamo un tempo senza domanda di politica; le energie nuove sono tante, solo che si muovono in forme diverse dal passato. Ci vuole uno sguardo nuovo per incontrarle”. Walter Tocci
La presentazione si svolgerà non a caso nelle aule dell’università, in facoltà di Lettere, aula 15 del corpo centrale del Magistero. L’evento è stato organizzato dall’associazione universitaria Athena, in collaborazione con il Laboratorio di Partecipazione Politica del Circolo Copernico.
Al termine della presentazione seguirà un confronto tra l’autore e i giovani presenti, saranno presenti anche alcuni rappresentanti delle associazioni studentesche e militanti di diverse organizzazioni politiche.
Premessa generazionale
Se avessi vent’anni, oggi, andrei in piazza. Passerei le mie giornate a organizzare le lotte popolari. Così facevo del resto all’epoca dei miei vent’anni. Poi, insieme a tanti della mia generazione, ci siamo imborghesiti e oggi ci sembrerebbe demodé ripercorrere le gesta giovanili. Eppure non mancherebbero i motivi e le necessità. Il modo in cui il mondo si è trasformato non piace a molti di noi, di certo a chi non ha venduto l’anima; eppure non possiamo dirlo con certezza perché in parte ne portiamo la responsabilità. E lo vediamo negli occhi dei giovani di oggi, in modo ancora più lancinante in quelli dei nostri figli, quando ci guardano con l’animo sospeso di chi vorrebbe almeno una spiegazione dell’insuccesso. Ma spiegarlo è quasi più difficile che viverlo.